CVD - Come Volevasi Dimostrare

Anni e anni di liceo, divenuti poi di dura ingegneria con le lavagne, prima di gesso, poi a pennarelli e, infine, elettoniche che riportavano sempre un acronimo, una polirematica per essere precisi: CVD, ovvero "Come Volevasi Dimostrare"
Ore spese a discutere teoremi matematici e la loro validità nell'attesa di arrivare alla fine a scrivere quell'atteso CVD. Questo CVD è diventato ormai parte anche dalla vita di tutti i giorni, per un matematico, un ingegnere, un ragioniere, viene facile spesso dire "è andata così... come volevasi dimostrare". Già gli antichi latini, nei fori, amavano concludere le loro arringhe con un "quod erat demonstrandum"; gli inglesi del giorno d'oggi, invece, usano un più banale "end of proof", ma il risultato poco cambia. 
Nella mia vita, mi sono trovato molto spesso, per ragioni scolastiche a dover dimostrare qualsiasi assurdo teorema, magari lottando ore dietro ad assunti indecifrabili per arrivare a quell'agognato CVD... fine, chiuso, dimostrato. Ho dimostrato tutto perchè tutto, è incredibile, risiede dietro a una formula matematica: il cibo che mangi, la strada che percorri, l'oggetto che compri. Ma... c'è sempre ma... tutto ho potuto dimostrare e tutto potrò, negli anni che ho ancora davanti, dimostrare... tutto, tranne una cosa, la cosa che ritengo più bella e preziosa al mondo, la cosa che più fatica faccio a raccontare, esternare, il mio amore. 
Marco Ferradini, non è un matematico, non è un fisico, nemmeno uno scienziato, ma l'autore di un celebre teorema che dal 1981 tormenta tutte le menti scientifiche. Il Teorema che non si può dimostrare. Quel teorema che dice
"Non esistono leggi in amore, basta essere quello che sei.".
Ecco, nella vita, sono riuscito a portare a casa grandi cose, a raccontare grandi storie, a regalare grandi emozioni, ma non sono mai riuscito a dimostrare quel teorema, ovvero il mio amore. Passi mesi a inseguire un sogno, notti a non dormire, ore a riascoltare la sua voce, a leggere quello che avete condiviso insieme, ma non trovi modo di poterle dimostrare il tuo amore. Sì magari glielo dirai, glielo scriverai, lo inciderai su una pietra o lo tatuerai sulla pelle, ma sarà sempre non dimostrabile, non esiste regola matematica o formula che possa dirle il bene che le vuoi e quanto è preziosa, unica, imperdibile lei per te. Perchè tutto nella vita si può fare, tutto si può dimostrare, tranne quanto sia forte, vivo e importante un sentimento. Come volevasi dimostrare!
E allora chiudiamo, come si chiude quel teorema:
"Senza l'amore un uomo che cos'è? É questa l'unica legge che c'è."
CVD
martedì 14 novembre 2017

Autunno, stagione malinconica e colorata.

É un pomeriggio come tanti, io, il mio pc, la mia camera, una lampada, tanti pensieri e una storia nuova da raccontare.
L'autunno arriva sempre un po' a sorpresa, fa caldo, sei in estate, passeresti i pomeriggi al mare o in piscina, poi ti svegli una mattina e ti accorgi che serve la felpa, il giubbotto. Gli alberi, le foglie, cominciano a colorarsi di mille colori. Quando tra un po' di nebbiolina o tra qualche goccia di leggera pioggia fa capolino il sole, un timido raggio di sole, le piante si colorano ancora di più e il paesaggio diventa quello di una cartolina.
L'autunno è la stagione in cui tutto si spegne, per prepararsi all'inverno, lasciando l'estate, le feste, i colori un ricordo. Per questo l'autunno non è tanto amato, presagio della fine, del buio. Cambia l'ora, le giornate si accorciano a vista d'occhio.
Ma l'autunno è anche fascino, è il vedere un fiume scorrere tranquillo coperto da una nebbia che tende a nascondergli cosa gli sta attorno quasi a fargli dimenticare tutte le persone che affollavano le sue rive. É quella pioggerella, fine, umida e fastidiosa che non bagna l'ombrello, ma ti penetra nelle ossa, nell'umore, nell'anima. Piccole gocce d'acqua che servono a farti dimenticare le onde del mare che in estate ti coccolavano in continuazione.
É la stagione delle sagre, della castagne, dei funghi, dei caminetti accesi con i loro comignoli fumanti. Quelle giornate che vorresti trascorrere solo con Lei al tuo fianco, distesi su un tappeto, col fuoco del camino che scoppietta, un poco di cioccolato, due castagne e lo sguardo perso nel paesaggio che si colora per l'ultima volta, prima di lasciare spazio al bianco della neve e al grigio dell'inverno.
Stagione malinconica, ricca di ricordi dell'estate che fu. Malinconia, sì, "la malinconia si balla come un lento la puoi stringere in silenzio e sentire tutto dentro". "É stare in silenzio ad ascoltare, è sentire che può esser dolce"
Autunno, stagione bellissima, ma troppo spesso dimenticata. E quando ti accorgi di quanto bella sei, i colori sono svaniti, il ghiaccio s'è posato sui rami, il freddo è entrato nelle vene, l'inverno si sta prepotentemente prendendosi in mano tutto. E allora sarà tempo di altri sogni, di altre attese, di un altro anno che verrà, di una rinascita che, solo il tempo sa, un giorno ritornerà.
E allora, è un pomeriggio d'autunno, un pomeriggio come tanti, la nebbiolina, qualche umida goccia d'acqua, un timido raggio di sole, io, il mio pc, la mia camera e il pensiero dei tuoi occhi, del tuo sorriso, dei colori d'autunno riflessi sul tuo magico e sereno volto. Ricordi d'estate che quest'autunno inesorabilmente spegnerà nel freddo inverno.

domenica 6 novembre 2016

Nascosti nel silenzio.

Eccoci qua, a raccontare un'altra storia, frutto di fantasia o di realtà, nessuno può oggi dirlo... quella di una bionda ragazza, nostra vecchia conoscenza, di cui, un paio di anni fa, già ci occupammo.
Una persona acqua e sapone, di quelle ragazzine molto carine che al primo sguardo diresti "è la donna della mia vita". Apparentemente tranquilla, elegante, fine, sorridente. Apparentemente appunto, perché quando poi ne scavi in profondità scopri una grande cattiveria e falsità. Ma non è questo che vogliamo approfondire oggi, è così e nessuno potrà cambiarle il carattere, cercheremo di ricordarla per il lato apparente, quello bello, amabile e carino.
Ai tempi delle lacrime, dei suoi dolori, degli svenimenti, del mio prezioso tempo sprecato in inutili pause di consolazione, c'era qualcuno nel suo cuore, oddio più di qualcuno, ma uno in particolare. Una persona che non aveva saputo ricambiarla e che pertanto era stata bollata con epiteti brutti e cattivi davanti a tutti. Trovarsi tra due amici divisi da un amore non corrisposto era stato difficile e fastidioso, ma, senza desistere avevo provato a far sì che almeno l'amicizia fra loro rinascesse. Prova invana, svanita durante una cena quando lei decise di monopolizzare la serata e raccontare a tutti i presenti cos'era stato, sbeffeggiando allegramente, tra un bicchiere di vino e uno gnocco fritto, l'amico, ex amante, installatore di televisori, sfruttato per divertimento. Momento brutto, in cui le mie deboli energie di quel periodo mi imposero prima di difenderlo e poi di abbandonare quella compagnia. Seguì il silenzio. Un anno, due, tre. Passano quasi 1100 giorni fino a quando scopri che in realtà tutto quel cinema, quel teatrino era solo una farsa, creata ad hoc da chi davvero ha fatto della falsità la sua arma vincente.

Ed è così che quella bionda ragazza si appresta a varcare la soglia di un'età importante, ma non da sola, bensì accompagnata da quell'uomo che tanto aveva deriso, quell'uomo che adesso non trova il coraggio di raccontare questa storia, ma si nasconde anch'egli dietro al silenzio. Già il silenzio, quel silenzio di cui avevamo parlato due anni fa... cosa ci sia dietro a tutto ciò? Imbarazzo o vergogna? Poco ci importa.
Lasciamo che si godano la "minestra riscaldata" che, si sa, difficilmente porta a qualcosa di buono. Di amore, fedeltà, sincerità c'è ben poco, di concreto, forse, ci sarà solo un anello, un gioiello, qualcosa di prezioso che però vale solo economicamente. Musicalmente potremmo dedicargli un pezzo, storico e realistico, di una grande band italiana e ricordare loro che: "Bello, non ti passa più, te la sei voluta tu, vuoi la bicicletta e poi... pedalare e ca*** tuoi!"

Storie del giorno d'oggi, storie frutto di fantasia o storie di vita quotidiana, storie di persone che sul silenzio, l'omertà, la falsità e l'abilità di sapersi nascondere sanno costruirsi una vita.
sabato 20 agosto 2016

La valigia sul letto

Questa storia comincia tanti anni fa, quando l'età si contava sulle dita di una mano o poco più.

La storia di un amico, un ragazzo di campagna, diventato ormai un esperto informatico.
Un amico poi perso nell'inevitabile percorso della vita che prende pieghe e strade diverse, a volte lontane, ma sempre pronte a incrociarsi nuovamente.
Fu proprio un viaggio a rimetterci insieme, verso nuovi percorsi e nuove avventure: realizzare il sogno di un documentario in Islanda, passeggiare tra i monti delle nostre Alpi, assistermi nella produzione di un video o nell'allestimento di uno spettacolo.

La storia però oggi continua e prende strade impensabili solo poco tempo fa. Un'offerta di lavoro al mio fianco anticipata da una più allettante assunzione in Australia. Quell'Australia frutto di sogni impossibili per chiunque di noi. Quell'Australia così desiderata, ma che quando vai a cercarla sulla cartina scopri essere davvero dall'altra parte del mondo, dove solo per arrivarci devi impiegare così tanto tempo e denaro che faresti il giro del Mondo dalla parte opposta con più entusiasmo. Quell'Australia che fra pochi giorni, anzi ore, sarà la sua nuova casa. Ed è cosi che lo rivedi in una serata d'autunno mentre ti racconta degli armadi che sta svuotando, dell'infinito numero di persone da salutare e delle indecisioni sulle priorità degli oggetti affettivi da imbarcare e portare con sè, perchè si sa, oggi esiste Internet, Skype, Whatsapp, ma quando vai dall'altra parte del mondo tutto è così lontano e freddo.

Ma la vita è così, ti presenta strade che oggi ci sono e domani no, per poi dopodomani riservare nuove sorprese. Parafrasando una famosa canzone di Julio Iglesias, mi domando se... la valigia sul letto sarà quella di un lungo viaggio o quella di sempre?

Buon viaggio amico mio, buon lavoro nella patria dei canguri, buona fortuna e buona strada... anzi, attento, in Australia si guida a sinistra!
ateRgroup, io, i tuoi amici di sempre, i tuoi genitori, il tuo paese, la tua Panda, la tua passione per la fotografia, la tua musica a me sconosciuta, ..., ti aspetteranno per quando le strade torneranno ad avvicinarsi, magari ancora per poco, prima di nuove sfide, ma questo chi lo sa, destino del tempo che sarà...

venerdì 9 ottobre 2015

The Wedding Day

Lo chiamano matrimonio, l'unione legittima tra una coppia di persone, o più semplicemente il punto di svolta di una strada, di un percorso, iniziato tempo prima e ora pronto a continuare nel futuro. Percorso... si, mi dice qualcosa.

Non è un sabato mattina qualunque, ma quello di un grande giorno: Silvia e Michele si sposeranno. La mia giornata comincia in una camera di legno nell'Austria del sud risvegliato dai caldi raggi di sole che, nonostante l'estate si stia esaurendo, entrano nella mia cameretta di montagna. Una rapida colazione, due passi per il paese, un pranzo leggero, prima di prendere l'abito elegante e accorgermi che si... la cintura dei pantaloni è rimasta a Milano! Il negozio d'abbigliamento sotto casa mi sarà d'aiuto, ma il cavatappi ancor di più: urge fare un buco più stretto alla nuova cintura!
Mi metto in auto, il viaggio che mi aspetta non sarà breve, lascerò l'Austria, attraverserò le Dolomiti, il Cadore e, infine, il Veneto scendendo verso Venezia, verso quella Mogliano Veneto dove il Wedding Day sta per celebrarsi.
Ma ogni percorso, specialmente di montagna, si sa, ha diversi intoppi e fu così che dopo nemmeno 20 chilometri mi trovai fermo per strada, invaso e circondato da mucche e bovini di ogni razza abbelliti "a nozze", appunto: è il giorno del rientro in paese di tutti i pascoli!



Lasciamo che tutti gli animali sfilino a passo di marcia e facciano ritorno nelle loro stalle per l'autunno e l'inverno che verrà e rimettiamoci in viaggio, nella speranza che la sposa tardi il suo arrivo...
Calalzo, Longarone, Belluno, Treviso e via... siamo a Mogliano, di corsa in albergo a cambiarsi, ma... oibò quella stanza che avevo preso così comoda vicino al ristorante del ricevimento scopro essere ora a chilometri di distanza... gli sposi han cambiato location e io ovviamente me ne sono dimenticato! Poco male, mi cambio, riparto, verso la Chiesa, ma.... c'è la sagra in paese, le vie sono chiuse, urge trovare un parcheggio fuori dal centro. I 10 °C della mattina austriaca son diventati 25 nel tramonto veneto, non mi fermano, arrivo in chiesa e la funzione può aver inizio, interrotta solo dal pianto emoziante di un Michele elegantissimo.
Scambiatevi gli anelli, bacio, riso, coriandoli, W gli sposi, alè, si va a cena, tra colleghi e amici. Il tavolo è sempre una sorpresa e, questa sera, la sorpresa sono 4 splendide ragazze, colleghe della moglie pare, ma poco importa, da Napoli alla Sardegna, alla Brianza portano in scena la loro bellezza. Non me ne voglia il buon Nanni e i compagni di tavolata se non spenderò pari parole anche per loro.
Brindisi, cena, brindisi, flash mob, di nuovo brindisi, torta, brindisi e alè... tutti al primo piano di questa splendida villa veneta a ballare "Tanti auguri" della Carrà che, anche dopo 40 anni, resta un riempipista da urlo. A proposito, pare sia il compleanno di una delle splendide ragazze, auguri... a chi tanti amanti ha... boom, piegamento di capo e schiena, cuba libre e alè.
Che il viaggio, il percorso, il matrimonio sia finito qui? No, notte, letto, sonno...

Qualche ora di riposo, un paio di toast, quattro o cinque brioches, una simpatica doccia, check out, parcheggio, stazione, treno, gita... il tavolo "Canal Grande" decide di andare a vedere dal vivo questa famosa via di navigazione veneziana. Domenica di metà settembre, 25° abbondanti, a Venezia non c'è nessuno, giusto quel paio di milioni di persone per strada che fan si che tu non ti senta solo.
Il pranzo è di quelli di lusso, una pizza di cartone o spugna (da indagare) sui gradini di una calle a pochi passi da Piazza san Marco. Va bè, ripieghiamo su un buon caffè, la festeggiata deve offrircelo, è scritto nel manuale delle Giovani Marmotte, ma siccome conosciamo perfettamente la bontà di quello italiano, scegliamo una buia viuzza alle spalle del "Salotto d'Europa" dove provare un tipico caffè cinese con servizio incluso, pagato, ma self service...
La giornata prosegue, fra foto, piccioni, piccole, brevi e intense esperienze in gondola e accaldati momenti di relax. Treno, saluti, c'è chi tornerà verso Milano e chi è pronto a ripartire verso i monti del Tirolo.

Dolomiti - Cortina d'Ampezzo
Autostrada, Treviso, Belluno, Longarone, il Vajont, un minuto di silenzio, uno splendido tramonto, Cortina e le imponenti Tofane, l'Alemagna, l'Austria, casa, stufa, ed è subito sera.
Due giorni intensi, viaggi, percorsi che si intersecano all'evento principale, il Wedding Day, Silvia e Michele, felici, allegri, sposi, artefici di tutto ciò, di un ricordo che vale la pena tenere vivo.

Auguri e figli maschi, si dice così no?



La diga del Vajont

sabato 19 settembre 2015

Hiroshima, 70 anni di storia

Ci sono storie che è difficile raccontare, storie che non hai vissuto e che difficilmente immagini o riesci a immaginare.
Se quelle storie sono legate a una guerra, è ancora più difficile immaginare, perchè in quel momento nulla è razionale.
Storie che in qualche modo puoi rivivere o ricostruire.
Lo scorso maggio io e il mio team abbiamo avuto il modo di camminare sui terreni di una splendida e rinascente Hiroshima, sì, proprio la città che fu teatro della prima terribile bomba atomica della storia. Città piena di vita, di musica, di colori. Città che solo qualche decina d'anni fa aveva perso tutto. Città che a tratti pare in un silenzio surreale.
Un'emozione unica, anche toccante quando abbiamo avuto l'occasione di visitare il museo storico. Una tappa necessaria nella vita di ognuno di noi.
Oggi ricorre il 70°anniversario di quel giorno terribile, dall'annientamento di una intera città. Abbiamo voluto dire il nostro pensiero di pace, lasciare anche noi un piccolo, infinitesimo contributo nella lotta contro le bombe e le guerre.
Ascoltate Roberto, Andrea e Marco nel video diffuso su Internet e sulle TV giapponesi.

Un abbraccio alla città di Hiroshima che ci ha accolto e allo splendido popolo giapponese.


Il videomessaggio

Il set

Links:
Più informazioni sul progetto: http://www.peace-act-hiroshima.com/
Il racconto del nostro viaggio: http://www.paesaggiestorie.it

giovedì 6 agosto 2015

Un anno di silenzio, 365 giorni d'attesa, un giorno in più.

Era il 22 agosto del 2013. Un calda giornata d'estate, come tante. Una panchina in un parco, una ragazza, un'amica un po' in difficoltà. Le sue lacrime, il suo calore, la sua delusione per una storia finita. 
Ricordo tutto di quel posto, di quella giornata, di quel periodo, di quelle parole, di quella persona.
I miei sforzi per starle vicino, le carezze, i messaggi, i pensieri.

Anche lei aveva provato, forse per gioco, a star vicino a me, in uno dei miei tanti momenti difficili. Mi aveva fatto tante, troppe, promesse, ma una più di tutte "il giorno che compirai 30 anni + 1 giorno io sarò lì con te", perchè un film che le avevo regalato s'intitolava proprio "il giorno in più" e per me 30 anni era una tappa, forse l'ultima.
Quel giorno in più non c'è mai stato e da quel 22 agosto non c'è più stato uno sguardo, un pensiero, una parola, perchè un silenzio vale come l'infinito e una donna, se vuol farti del male, sa come usare il silenzio.
Un giorno in più è quel che serve per capire se un'amicizia vera lo è tale, se davvero uno crede nelle promesse che fa ed è disponibile a donarsi per un giorno in più.

Finchè Dio mi regalerà la gioia di vivere un giorno in più, io rimarrò nell'attesa di finire quel dialogo, di asciugare la sua ultima lacrima, di dirle che le ho sempre voluto bene e che se ho provato in ogni modo a starle vicino l'ho fatto per amore e non per interesse. Perchè per me lei è unica.

Al giorno d'oggi tutto è dimostrabile, documentabile. Tutto, tranne i sentimenti. La storia va avanti, la vita, che è meravigliosa, anche e, domani, sarà un giorno in più di quell'anno d'attesa.
venerdì 22 agosto 2014

BreBeMi, un sogno percorribile




Si chiama BreBeMi, si traduce Brescia Bergamo Milano, la direttissima, l'autostrada Argentea o, più semplicemente, la A35.
La prima pietra il 22/7/2009, l'apertura 5 anni dopo, il pomeriggio del 23/7/2014.
In mezzo migliaia di camion che hanno spostato terra, deviazioni, sacrifici, disagi, caos, polvere e tanti, tanti, milioni, anzi miliardi di Euro.
Un'opera che aspettavamo da tanto, da troppo e che, ora, come un sogno si realizza.
Impossibile non percorrerla subito, in quei suoi 60 chilometri nella bassa bergamasca.
Brescia, Bergamo, Milano. Nessuna di queste città vede BreBeMi. A Brescia ci arriverà (per ora è solo cantiere, strade temporanee), a Bergamo ci arriverà quando Treviglio collegherà Dalmine con l'interconnessione della futura (molto futura) Pedemontana, a Milano non arriverà mai. Ma Arco TEEM, TEEM e Rivoltana, Cassanese faranno da giunzione. Tempi futuri, ancora lontani, forse troppo per il traffico che ci sarà e che oggi ne soffre.
Ma non vederla più là ferma sotto il sole di luglio, sola e isolata è un sogno realizzato. 
Le luci dei caselli sono diventate verdi, l'asfalto battuto e percorribile, le casse dei pedaggi iniziano a risuonare (anche molto forte). 
BreBeMi, tanto attesa, ora c'è, è lì, per noi, per voi, per modernizzare un'area che troppo ne aveva bisogno.
BreBeMi, un sogno percorribile.
Buon viaggio.
sabato 26 luglio 2014
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Islanda, nel cuore della natura.


Islanda, nel cuore della natura. 
Parole a caso? No, il titolo di un video documentario, il nostro. Un'avventura di 10 giorni tra vulcani, cascate, geyser, ghiacci e tanta tanta natura. L'angolo d'Europa dove la natura ancora non ha conosciuto l'uomo, dove puoi varcare il Circolo Polare Artico in maniche corte e con decine di Puffin che ti osservano, dove i risultati dei mondiali di calcio ti arrivano in barca, mentre peschi e guardi un tramonto che, d'estate, non arriverà mai. Fattorie, guest house, cottage, campeggi. Pecore, cavalli, balene e foche. Migliaia di chilometri a bordo di una Jeep 4x4 che oltre a guadare fiumi sa bere tanto e tanto carburante. 
Islanda, nel cuore della natura.

Puoi scoprirne di più su www.viaggioinislanda.tk


martedì 22 luglio 2014
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2013. Un anno che è, è stato e ormai fu...

2013.
Si chiude oggi, se ne va, ci lascia alle spalle un altro anno di vita, di racconti, di storie, di emozioni. Siamo pronti a girare nuovamente l'orologio in avanti, ad aggiungere un anno alla nostra esistenza. Pronti a raccontare nuove storie, nuove emozioni.

2013.
L'anno dei miei 30 anni. Solo la metà, invece, per la mia ateRgroup, quindici, ancora minorenne, ma piena di immagini, video, eventi, storie più o meno positive.

2013.
Un anno che si è riempito di tanti spazi, piccoli e grandi tasselli, messi da persone più o meno amiche. Persone scoperte, persone perse. Persone che hanno contribuito a piccoli e grandi momenti di felicità.
Per chi ha brindato con me l'inizio di quest'anno e, invece, brinderà la fine altrove.
Per chi ha una figlia splendida e giorno dopo giorno sembra sempre più grande.
Per chi mi ha stimolato a iniziare a scrivere, facendomi conoscere che esiste anche il Molise.
Per chi mi ha accompagnato in fresche, nevose, gelide serate negli stadi e alle fiere.
Per chi mi ha promosso, dandomi fiducia e riempiendomi, forse un po' troppo, di responsabilità e attese.
Per chi mi ha accolto con tanto affetto a Parigi permettendomi di passare una serata magica.
Per chi mi ha sopportato tanto nei momenti di difficoltà e m'ha fatto divertire al proprio matrimonio.
Per chi mi ha riportato negli Stati Uniti, compagno di viaggio ideale.
Per quei colleghi che avevi sempre visto accanto alla tua scrivania, ma che mai avevi pensato di conoscere.
Per chi mi ha permesso di partecipare a eventi sportivi, musicali, teatrali e mondani senza spendere un Euro.
Per chi, spesso e volentieri, mi manda avanti e indietro dal Lago di Garda e ha fatto sì che Lazise diventasse ormai una meta abituale.
Per chi mi ha sempre saputo accogliere con affetto nella Città Eterna, tra scorrazzate in motorino, cene, serate e tour.
Per chi il 28.09.13 ha capito fosse davvero una data importante e per chi s'è dimenticato alla grande.
Per chi ha saputo regalarmi una grande gioia organizzandomi una serata splendida, un po' bavarese.
Per chi la tradizione delle castagne a Ottobre la tiene viva da anni, decenni.
Per chi viaggia troppo spesso per vedersi con costanza, ma che non manca mai di aggiornarmi sulle sue tappe.
Per chi con me poteva condividere un sogno enorme, mi ha tenuto la mano, promesso tante cose, ma poi è sparita nel nulla, lasciandomi però la vita che forse chi lo sa...
Per chi, finalmente, ha deciso che la BreBeMi non fosse solo un sogno, ma quasi una realtà, creando non solo aspettative, ma anche tanti disagi.
Per chi "disagio e profondo imbarazzo" è la risposta alle mie immancabili freddure.
Per chi è stato socio per anni, ma poi è scomparso senza un ma, un perchè, rendendo tutto molto più difficile.
Per chi lo spritz ormai è diventata una bevanda abituale e che non perde occasione per pensare ad un pool party.
Per chi ha collaborato con me, in video e produzioni.
Per chi mi ha dato fiducia affidandomi la direzione e regia della fotografia a teatro.
Per chi risponde a una mail ogni 10, a un messaggio ogni 100, sapendo che non costerebbe nulla e mi renderebbe solo felice.
Per chi ogni giorno mi accoglie a casa, ascolta, cucina e pulisce. 
Per chi in questo momento non c'è, non leggerà, ma spero domani possa tornare.
Per chi ha saputo capire che dò tanto e raccolgo poco, ma che l'altruismo e la solidarietà premiano. 
Per chi sa che l'Austria è la mia patria anche quando scende più neve del previsto e ha allietato il Natale in compagnia.
E, infine, per chi stasera mi ospiterà e regalerà l'ultimo brindisi di questo 2013!

Ognuno di voi, magari anche solo per pochi minuti, ha regalato a me un pezzo di questo 2013. Momenti allegri, momenti tristi. Ricordi piacevoli, memorie dolorose. Semplicemente pezzi di un anno che è stato e che ormai fu.

Ogni tuo istante accanto a me è un piccolo tassello della vita che va, che cresce e sarà.

Grazie, il 2014 è ormai qua. Fra un anno, Dio lo sa, vedremo dove ci porterà.

martedì 31 dicembre 2013

Il nostro video di BUONE FESTE


Natale, periodo magico, di sogni e desideri. Anche il nostro Babbo Natale quest'anno s'è messo a sognare, svegliato solo da una sorpresa finale.

Non perderti il nostro video di auguri.

Da tutto lo staff di argomentando.net e di ateRgroup.com tanti auguri di Buone Feste!!!

 

Se vuoi vedere i video degli anni precedenti vai su www.atergroup.com/natale
sabato 14 dicembre 2013

La sorpresa che non t'aspetti

É il 4 ottobre, un anonimo venerdì di inizio autunno. Pochi giorni fa il 30°anniversario di nascita, anch'esso anonimo, ormai metabolizzato.
Due colleghi propongono un venerdi diverso: un rapido aperitivo, una cenetta bavarese, così per fare due chiacchiere. 
L'umore non è idilliaco, la salute ancora meno, sono i primi acciacchi dell'autunno. Il clima è fresco e non ho con me nemmeno un giubbotto. Tanti motivi per cui la serata forse era meglio passarla a letto.
Alla fine un giubbino lo si rimedia, saliamo in auto, hiphop a palla, mi sento un po'sotto sequestro. Lo comunico ad alcune amiche, ridono e mi augurano buona fortuna.

Vaghiamo per le vie di Milano alla ricerca di un buon apertivo, sembra strano, ma in quella zona non troviamo niente. Ci addentriamo in un locale esclusivo, all'ottavo piano di un importante centro commerciale. Tutto pieno, non abbiamo tempo di aspettare. Finiamo così in una via laterale, in un locale cubano-comunista di 20 metri quadrati. Due clienti già all'interno ci fanno capire che oggi arriveremo a ben cinque coperti. Occupiamo una panchina, prendiamo tre drink e cofanate di popcorn.
Passa il tempo, si parla di colleghi, lavoro, pensieri, sogni, futuro.

Giunge l'ora dell'attesa cena bavarese. Ci si incammina fino al ristorante. Il cameriere verifica la prenotazione, ci fa fare un giro completo del locale, ci porta al tavolo. Tra musiche tedesche, cameriere tirolesi, vociare e aperitivo altamente alcolico sono profondamente disorientato. Il giro completo del locale è stato il colpo di grazia. Mi trovo davanti al tavolo, ma oibò per metà è già occupato da ragazze di nero vestite. «Va bè», penso, «abitudine tedesca di condividere i tavoli, meglio, magari facciamo conoscenza, orca anche se non sto proprio benissimo».
Quand'ecco che la mente, ormai più che trentenne, mette a fuoco e realizza che, no, non è possibile, si, sono loro... e poi il mio nome non l'avranno mica urlato a caso... oddio, svengo. Booom, buio.
Quando mi risveglio, mi accorgo che quella tavolata era tutta per me, in mio onore, o meglio in onore del mio compleanno. Il cuore tirolese si risveglia, partono piacevoli baci, allegre musiche, simpatici litri di birra, stinchi, canederli e bretzel come se piovessero dal cielo. La tavola si popola, la voce anche. I Fab6 per una sera sono addirittura in dieci!
La serata prosegue, tra pance sempre più piene, quintali di patate e polke bavaresi.

Una foto di gruppo, una di massa, due cavalcate in un parco giochi per bambini, un'altalena bella umida e poi verso casa, con un cd in macchina tutto nuovo da ascoltare, una talentuosa cantante sarda ancora da scoprire, ma soprattutto degli amici da ringraziare. Perchè sì, trenta è solo un numero, ma trent'anni si compiono una volta sola...

Ein prosit.


venerdì 4 ottobre 2013

La mission del Giglio

Oggi è il grande giorno, tutti fissi e attenti a osservare le operazioni di rotazione del relitto della Costa Concordia sulle rive dell'Isola del Giglio.
Proviamo a immaginarla così, come se a fare quest'operazione sotto gli occhi di tutti i media nazionali ci fossi io e un mio ipotetico team.
Il progetto è un "progettone" e verrebbe assegnato a un ingegnere esperto, supponiamo all'ingegner Cane, accompagnato dal fedele ingegnere bilaurea e dallo sguattero giovanile di picassiana bellezza.
Ma arriva il grande giorno. A metterci mano siamo noi, giovani operai conosciuti come i ragazzi operation. Tutti insieme pronti per questa attività definita "da 5 minuti" o più semplicemente "una menata".
Siamo in posizione, ognuno con la sua fune, di indubbia provenienza, da tirare. Chi avrà fatto la gara per l'acquisto? Forse che si sia deciso con una gara di... go-kart?. Tira tira, la nave si deve girare.
Una nostra vecchia conoscenza, di Blackberry dotata, ruota costantemente con un pedalò attorno al relitto della nave creando quel filo d'ansia necessario per tenere alta la tensione.
Siamo tutti all'opera, una fatica bestiale, altro che "menata da 5 minuti".... il sudore cresce, l'ansia e la tensione anche... quando all'improvviso... un rumore bestiale, un tonfo, sembra un terremoto, lo è: le corde non hanno tenuto, chi ha progettato evidentemente ha sbagliato qualcosina, la nave cade, un'onda anomala si alza e sommerge tutta l'isola.
L'ingegnere in quel momento non c'è, lo sguattero sta momentaneamente occupato su Whatsapp e il fedele bilaurea? Lo avevamo lasciato in un ristorantino in compagnia di due fornitori e del grande Boss intenti a rivendere il relitto come nuovo.
É a quel punto che si sente forte nell'aria un urlo "Usti Usti, mi sa che tocca rivedere un attimo la cosa".
Awanagana guys, questa è la vita.

PS: ogni riferimento a persone o fatti reali è utile ai soli fini del racconto.
lunedì 16 settembre 2013

On the road...

Viaggi, emozioni, libertà. Siamo di nuovo negli USA, on the road.
Lasciamo la capitale Washington di prima mattina, colazione da Starbucks con evacuazione per test antincendio del locale... Le strade ci portano dagli ingorghi alle campagne desolate, boschive e collinari della Pennsylvania. Sostiamo ad Hershey, la città più dolce al mondo, famosa per le sue fabbriche di cioccolato e i suoi parchi divertimenti. Poi inizia la lunga traversata, tutta on the road, fino allo stato di NY, pronti per entrare in Canada.
Paesaggi meravigliosi, strade enormi, cieli azzurri, a volte velati, a volte limpidi. Un tramonto d'incanto. Umili villaggi di poche anime, ridenti cittadine.
Il bello di viaggiare on the road, negli USA, ogni miglio una sorpresa diversa.

venerdì 26 luglio 2013
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Paesaggi nordici

Giugno. Nord Europa. Cielo azzurro, sole che non tramonta mai, freschi venti che s'alternano a caldi raggi solari. Case dai tetti spioventi, pulizia nelle strade, precisione e puntualità. Ci piace viaggiare, girare l'Europa, il Mondo.
Stavolta siamo in Danimarca, nella capitale Copenaghen, la città più cara d'Europa si dice... una città nella quale è bello passeggiare ma ancora di più pedalare. Piste ciclabili ovunque, ciclisti lanciati in qualsiasi momento della giornata, gente in abito di lavoro, gente mezza nuda.
Copenaghen, la città nella quale la domenica pomeriggio ci si distende, scalzi a penzoloni, sulle rive dei canali che la attraversano con una buona birretta tra le mani.
Copenaghen, piccolo angolo di paradiso tra le acque del mare del Nord laddove un modernissimo ponte permette ogni tipo di collegamento con la scandinavia unendo l'Europa continentale con quella nordica.
Copenaghen, con il parco Tivoli in centro città nel quale divertirsi da oltre 100 anni su montagne russe, ruote panoramiche, pazze giostre a decine di metri d'altezza!
Copenaghen, piccolo angolo del Mondo in cui passare un weekend emozionante.
lunedì 10 giugno 2013