venerdì 22 agosto 2014

Era il 22 agosto del 2013. Un calda giornata d'estate, come tante. Una panchina in un parco, una ragazza, un'amica un po' in difficoltà. Le sue lacrime, il suo calore, la sua delusione per una storia finita. 
Ricordo tutto di quel posto, di quella giornata, di quel periodo, di quelle parole, di quella persona.
I miei sforzi per starle vicino, le carezze, i messaggi, i pensieri.

Anche lei aveva provato, forse per gioco, a star vicino a me, in uno dei miei tanti momenti difficili. Mi aveva fatto tante, troppe, promesse, ma una più di tutte "il giorno che compirai 30 anni + 1 giorno io sarò lì con te", perchè un film che le avevo regalato s'intitolava proprio "il giorno in più" e per me 30 anni era una tappa, forse l'ultima.
Quel giorno in più non c'è mai stato e da quel 22 agosto non c'è più stato uno sguardo, un pensiero, una parola, perchè un silenzio vale come l'infinito e una donna, se vuol farti del male, sa come usare il silenzio.
Un giorno in più è quel che serve per capire se un'amicizia vera lo è tale, se davvero uno crede nelle promesse che fa ed è disponibile a donarsi per un giorno in più.

Finchè Dio mi regalerà la gioia di vivere un giorno in più, io rimarrò nell'attesa di finire quel dialogo, di asciugare la sua ultima lacrima, di dirle che le ho sempre voluto bene e che se ho provato in ogni modo a starle vicino l'ho fatto per amore e non per interesse. Perchè per me lei è unica.

Al giorno d'oggi tutto è dimostrabile, documentabile. Tutto, tranne i sentimenti. La storia va avanti, la vita, che è meravigliosa, anche e, domani, sarà un giorno in più di quell'anno d'attesa.